Coloro che sostengono di essere Miei fedeli seguaci, ma che credono di essere qualificati per giudicare gli altri, che analizzano le idee degli altri la cui fede in Dio provoca offesa e che condannano pubblicamente le anime sante che vengono nel Mio Nome, non fanno parte del Mio Regno. Voi appartenete al maligno, perché non fate riferimento a Me, Gesù Cristo. Io non vi ho chiamati, né vi ho dato il permesso di promuovere nessun tipo di gruppo speciale, creato per ridicolizzare un altro gruppo.
A tutti coloro che vantano con orgoglio la loro abilità intellettuale associata ai Miei Insegnamenti, al fine di sminuire altri figli di Dio, specialmente le anime elette, sappiate che i vostri giorni sono contati. In passato, la Mia pazienza Mi avrebbe impedito di interrompere tali missioni fuorvianti. Adesso, in questi ultimi tempi, Io non tollero il modo in cui si tenta di bloccare la Mia Seconda Venuta.
12 aprile 2013 – Beati i miti di cuore, che si sono spogliati del loro orgoglio per Grazia di Dio.http://messaggidagesucristo.wordpress.com/2013/04/16/12-aprile-2013-beati-i-miti-di-cuore-che-si-sono-spogliati-del-loro-orgoglio-per-grazia-di-dio/
CHI DI VOI E' SENZA PECCATO, SCAGLI LA PRIMA PIETRA
GESÙ LI METTE DI FRONTE ALLA PROPRIA VERITÀ: "CHI DI VOI PUÒ DIRSI IMMUNE DAL PECCATO E DA QUESTO PECCATO?".
GESÙ NON GIUSTIFICA LA DONNA E NON LE DICE: "BRAVA, HAI FATTO BENE!". LE DICE: "VÀ E D'ORA IN POI NON PECCARE PIÙ" (8,11). "FORSE HAI SBAGLIATO E FORSE HAI FATTO QUALCOSA DI CUI NEPPURE TU SEI CONTENTA ADESSO. E' SUCCESSO, MA ADESSO NON CONDANNARTI PIÙ. ADESSO LASCIA STARE, PERDONATI E SAPPI CHE TU PUOI ESSERE DIVERSA E NUOVA".
QUESTO È MERAVIGLIOSO: GESÙ FA LEVA SULLE FORZE NASCOSTE E PROFONDE DELLA DONNA. QUESTO È L'AMORE.
GESÙ NON SOTTOLINEA IL PECCATO, CHE PROBABILMENTE C'ERA E CHE ERA VERO. GESÙ SOTTOLINEA LA POSSIBILITÀ DELLA DONNA DI USCIRNE FUORI, LE SUE RISORSE PER COSTRUIRSI UNA VITA MIGLIORE E PER ESSERE DIVERSA. GESÙ LE DICE: "TU PUOI". "NON È VERO CHE SEI COSÌ E CHE SARAI SEMPRE COSÌ: NON CREDERCI". "TU PUOI ESSERE DIVERSA; TU PUOI ESSERE MIGLIORE; TU PUOI CAMBIARE: IO LO SO, IO CI CREDO".
GESÙ LI METTE DI FRONTE ALLA PROPRIA VERITÀ: "CHI DI VOI PUÒ DIRSI IMMUNE DAL PECCATO E DA QUESTO PECCATO?".
GESÙ NON GIUSTIFICA LA DONNA E NON LE DICE: "BRAVA, HAI FATTO BENE!". LE DICE: "VÀ E D'ORA IN POI NON PECCARE PIÙ" (8,11). "FORSE HAI SBAGLIATO E FORSE HAI FATTO QUALCOSA DI CUI NEPPURE TU SEI CONTENTA ADESSO. E' SUCCESSO, MA ADESSO NON CONDANNARTI PIÙ. ADESSO LASCIA STARE, PERDONATI E SAPPI CHE TU PUOI ESSERE DIVERSA E NUOVA".
QUESTO È MERAVIGLIOSO: GESÙ FA LEVA SULLE FORZE NASCOSTE E PROFONDE DELLA DONNA. QUESTO È L'AMORE.
GESÙ NON SOTTOLINEA IL PECCATO, CHE PROBABILMENTE C'ERA E CHE ERA VERO. GESÙ SOTTOLINEA LA POSSIBILITÀ DELLA DONNA DI USCIRNE FUORI, LE SUE RISORSE PER COSTRUIRSI UNA VITA MIGLIORE E PER ESSERE DIVERSA. GESÙ LE DICE: "TU PUOI". "NON È VERO CHE SEI COSÌ E CHE SARAI SEMPRE COSÌ: NON CREDERCI". "TU PUOI ESSERE DIVERSA; TU PUOI ESSERE MIGLIORE; TU PUOI CAMBIARE: IO LO SO, IO CI CREDO".
GESÙ NON SOTTOLINEA L'ERRORE. ANCHE LEI SAPEVA DI AVER SBAGLIATO! GESÙ SOTTOLINEA IL POSITIVO. FEDE È SEMPLICEMENTE AVER FIDUCIA NELL'ALTRO. MA NON SI PUÒ FINGERE: BISOGNA CREDERCI! E' CREDERE CHE LUI CE LA POSSA FARE; CHE LUI HA DELLE ALTRE FORZE DENTRO DI SÉ; CHE LUI POSSA ESSERE MIGLIORE. GESÙ AMA LA DONNA PERCHÉ LE DICE: "SÌ AVRAI ANCHE SBAGLIATO, MA IO CREDO IN TE".
E' IL POSITIVO CHE CI FA CREDERE IN NOI. QUANDO TU MI DICI CHE HO SBAGLIATO, CHE NON DOVEVO FARLO, CHE FACCIO SCHIFO, CHE HO FATTO UN ERRORE GROSSO, (LO SO ANCH'IO CHE È COSÌ!) NON FAI CHE RAFFORZARMI LA SFIDUCIA IN ME STESSO. NON MI AIUTI E MI AFFOSSI ANCOR DI PIÙ. L'INSUCCESSO, L'ERRORE, LO SBAGLIO, È GIÀ UN FALLIMENTO. SE MI RIMPROVERI NON FAI CHE AMPLIFICARLO.
Sentite come i farisei chiacchierano, spettegolano, malignano, accusano, insinuano e svergognano la donna. I farisei non vedono l'ora di mettere in piazza il peccato, l'errore, lo sbaglio. Definiscono subito il peccato e non vedono l'ora di nominarlo e di diffonderlo: "Flagrante adulterio" (8,4).
Gesù non dirà assolutamente nulla (8,6); Gesù neppure la guarderà e chinerà il suo capo (8,8) per dire: "Ma quanto starà soffrendo! Come si fa a trattare così una persona?". Gesù rispetta quella donna, ne capisce la sua vergogna, il suo essere messa alla berlina come una puttana davanti a tutti, come la peggiore e la più detestabile delle cose.
Molta gente si diverte a malignare e "ci ricama sulle sfighe altrui". "Oh, oh, hai sentito di quello... di quell'altro..." e si diverte ad entrare nella vita degli altri. E' la storia dei nostri giorni (Valletopoli e Agenzia Corona): non si vede l'ora dello scoop, del denigrare, dell'illazione, della supposizione.
Gesù neppure nomina il peccato (8,10-11). Gesù dalla sua profonda sensibilità si chiede: "Ma cosa starà provando questa donna?"
I farisei la trattano come un oggetto. Per loro quella donna è nessuno. Non la chiamano neppure "donna" (8,5: lett: "Mosé ci ha comandato di lapidare queste").
Neppure si rendono conto che lì dietro c'è una storia, un volto, una vicenda, una persona con i suoi sentimenti, con le sue difficoltà, con i suoi problemi, con la sua dignità.
Un dottore per tanti anni in corsia, malato di cancro, ha raccontato l'avventura dall'altra parte. "Il numero 14 ha un cancro ai polmoni". "Il numero 14?". "Ma io sono una persona, io mi chiamo Antonio, io voglio vivere, io voglio tornare da mia moglie e dai miei figli! Io non sono il numero 14, io sono Antonio!".
Lo psicologo e il medico parlano di pazienti; il prete parla di parrocchiani; l'assistente sociale di utenti; per lo stato sei il numero di codice fiscale e per la banca un debitore. Ma tu hai un nome, tu hai un volto, tu sei una persona che ama, soffre, vive e spera.
Gesù la chiamerà "donna" (8,10).
Gesù pieno di rabbia, scarica scrivendo la sua rabbia e questo gli permette di essere obiettivo, di non perdere la lucidità per rispondere.
Quando si è arrabbiati bisogna trovare un modo per scaricarsi. Perché altrimenti ci si graffia e ci si ferisce all'inverosimile. Prendiamo cinque minuti; andiamo in un'altra stanza; facciamo un lavoro; andiamo a farci un giro fuori e poi, quando rientriamo scaricati, possiamo parlare con lucidità della cosa.
I farisei dicono: "Guarda cos'ha fatto quella donna lì?". Ai farisei e agli scribi Gesù risponde: "Chi di voi è senza peccato scagli per primo la pietra" (8,7).
Quello che attacchi in quella donna non ti riguarda? Pensaci bene!
Sono un terribile peccatore, Gesù.
Con le mie azioni, ho causato avvilenti sofferenze agli altri.
Come conseguenza, io sono respinto.
Non sono più tollerato in nessun luogo sulla Terra.
SalvaMi da questo deserto e proteggimi dalla morsa del male.
Aiutami a pentirmi.
Accetta il mio rimorso.
Riempimi con la Tua forza e aiutami a rialzarmi dagli abissi della disperazione.
Caro Gesù, Ti offro il mio libero arbitrio perché Tu possa fare di me ciò che vuoi, in modo che possa essere salvato dal fuoco dell’Inferno. Amen