Nella crociata 59 recitiamo queste parole “TI PROMETTO LA MIA FERMA FEDELTÀ DI ONORARTI E OBBEDIRTI IN TUTTE LE COSE UNENDOMI ALLA TUA DIVINA VOLONTÀ SULLA TERRA”.
Oggi mi soffermo in esse perché quella frase significa che noi accettiamo e lasciamo agire la volontà divina, che ciò che a noi sembra, pare o desideriamo non conta più, che dobbiamo far tacere il nostro volere, le nostre opinione, fare silenzio interiore ed esteriore, per capire e permettere che sia fatta la volontà divina, significa che noi dobbiamo evitare appunto di essere un intoppo alla stessa, e ciò si raggiunge cercando quel svuotamento di noi stessi, per riempirci di Dio, ci vuole tanta umiltà, silenzio, mitezza, ci vuole il coraggio di togliere tutto ciò che è nostro per permettere a Dio di sostituirlo con Egli stesso.«Quel che è nato dallo Spirito è Spirito»
Leggiamo in san Giovanni: «Se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio». Rinascere nello Spirito Santo in questa vita significa avere un'anima molto simile a Dio per purezza, senza avere in sé alcuna mescolanza d'imperfezione. Solo così può realizzarsi una pura trasformazione dell'anima in Dio; ella partecipa alla natura di Dio per la sua unione con lui, anche se ciò non avviene sul piano dell'essenza.
Per maggiore chiarezza, prendiamo un paragone. Un raggio di sole batte su una vetrata. Se questa ha delle macchie o è appannata, il sole non può illuminarla e trasformarla totalmente nella sua luce, come accadrebbe, invece, se fosse nitida e senza alcuna macchia. ...Ciò si verifica non per colpa del raggio, ma della vetrata stessa. Se, infatti, questa fosse completamente limpida e tersa, il raggio la trasformerebbe e la illuminerebbe a tal punto da essere identificata con il raggio stesso e da riflettere la sua stessa luce. In tal caso, però, pur essendo la vetrata identificata con il raggio, conserva sempre la sua natura distinta da esso; potremmo, però, dire che essa è raggio o luce per partecipazione.
L'anima è come questa vetrata. Ella è sempre investita dalla luce dell'essere divino, o meglio tale luce dimora sempre in essa per natura. Quando l'anima fa spazio, cioè elimina in sé ogni ombra e macchia di cosa creata, tenendo la volontà perfettamente unita a quella di Dio – perché amare Dio vuol dire cercare di spogliarsi e privarsi per Dio di tutto ciò che non è lui –, viene immediatamente illuminata e trasformata in Dio.
San Giovanni della Croce (1542-1591), carmelitano, dottore della Chiesa
Salita del Monte Carmelo, libro II, cap. 5 (holyqueen.altervista.org riv.)
Crociata di Preghiera (59) – una promessa di fedeltà alla Volontà Divina
O Dio, l’Altissimo
O Padre Celeste
Ti prometto la mia ferma fedeltà di onorarTi
e obbedirTi in tutte le cose unendomi alla tua Divina Volontà sulla terra.
Attraverso il Sacro Sangue del Tuo Unico Figlio Diletto, il Vero Messia,
offro la mia mente, il mio corpo e la mia anima a nome di tutte le anime
affinché possiamo unirci come uno nel Tuo Regno Celeste che verrà
così che la Tua Divina Volontà sia fatta sulla terra come in Cielo.
Amen.